Buona settimana a tutti. Tra pocchissimi giorni si celebrerà il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Onestamente, quanti fino a pochi mesi fa sapevano che il 17 marzo del 1861 si dichiarò l’Italia Unita ? Personalmente non credo ci sia tantissimo da festeggiare Commentiamo prima le solite news nazionali Il giovane Fassino (P.D.) ha vinto le primarie del cesntro sx per le elezioni a sindaco di Torino. Mr. 8 legislature (anche la consorte ne ha parecchie alle spalle...) ha avuto la meglio sui rivali, tra i quali uno dei rottamatori dello stesso P.D. (quelli del gruppo di Renzi, per intenderci). Chi ha avuto la peggio e' forse stata la sinistra che non riesce proprio a proporre facce e idee nuove da contrapporre alla destra (o a quella che si definisce tale) Battere B. in queste condizioni e' davvero dura. Mi ha fatto davvero riflettere sentire Roberto Saviano raccontare le sue “10 cose per cui vale la pena vivere”. Nonostante sia stato costretto a fuggire dalla sua terra di origine, il casertano, a causa dei suoi scritti contro la camorra e a vivere da anni segregato e iper protetto, Saviano nella sua “top ten” ha inserito parecchi richiami alla sua terra : fare il bagno dove il mare è mare, ritornare a casa propria e…. la mozzarella di bufala aversana. Un produttore di bufala, in cambio di questa dichiarazione d’amore per il latticino campano, ha promesso in regalo a Saviano la fornitura costante del prelibato prodotto. Saviano, raccontando l’episodio, ha però tristemente affermato che non avendo lui dimora fissa e nota (la camorra lo ha messo nel mirino da tempo) tale promessa rischia di non vedersi concretizzata. A coloro che ancora ironizzano su Saviano, accusandolo di “aver fatto i soldi” con i suoi scritti (come se fosse un delitto scrivere cose vere contro la mafia), provate a pensare a cosa significa vivere a quell’età (Saviano a poco più di 30 anni) perennemente lontano dai propri luoghi, segregato, sempre controllato, in pratica non più libero di vivere una vita normale e continuamente nel mirino dei mafiosi. Il tutto solo per aver raccontato cosa è la mafia, come controlla gran parte dell’economia italiana e in parte straniera. La Lega Nord presenta un progetto di legge Regionale per “riordinare” l’apertura e a gestione dei negozi etnici o comunque gestiti da stranieri. L’hanno già battezzata la legge anti-kebab. Obiettivi principali : evitare l'addensamento di negozi extracomunitari e la creazione di ghetti, inoltre chi vorrà aprire un esercizio pubblico dovrà parlare italiano ed esporre le informazioni commerciali nella nostra lingua. Guerra ai venditori di kebab, dunque, ma anche ai centri massaggi gestiti soprattutto da cinesi. “Uno strumento per tutelare le attività storiche e tradizionali e per governare meglio il territorio”, spiegano quelli del Carroccio. Le Lega la chiama la “legge Harlem”, per ricordare la lotta al degrado dell’ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani, e sembra convincere anche il governatore della Lombardia Roberto Formigoni. Personalmente, per quello che ho letto in rete, mi sembra questa una buona norma. Certo, richiamarsi a Giuliani, sindaco della tolleranza zero, fa ridere (per non dire piangere), dopo tutte le leggi nazionali votate per ostacolare l’applicazione delle leggi. Ma i princìpi ispiratori della legge sono condivisibili: 1) dare ai sindaci uno strumento non solo per regolarizzare i negozi di kebab, ma più in generale per valorizzare la specificità delle diverse aree storiche è uno strumento intelligente e interessante”. 2) Impedire la creazione di quartieri ghetto, che causano preoccupazione e rendono difficile l’integrazione degli stranieri”. Il progetto si adegua a una direttiva comunitaria che prevede limiti laddove sussistano situazioni contrastanti con l’ordine pubblico, la sicurezza e la tutela dei consumatori”. I comuni, quindi, potranno prevedere limiti di distanza tra un negozio e l’altro. Il tutto per evitare addensamenti di traffico, il disturbo alla quiete pubblica, tutelando l’ordine, l’ambiente urbano, quello sociale, la vivibilità, la proprietà intellettuale e molto altro ancora. 3) Si passa poi al nodo della lingua. Agli stranieri che vorranno aprire un’attività commerciale sarà così richiesta la conoscenza dell’italiano. Chi non parla la nostra lingua dovrà frequentare un corso gestito dal Comune. Inoltre,tutte le informazioni commerciali devono essere rese anche in lingua italiana. 4) Giro di vite per parrucchieri e centri massaggi orientali, ormai sparsi un po’ ovunque nel capoluogo lombardo. Per entrambe le attività la legge prevede la richiesta di una qualifica professionale. La professionalità di chi lavora nei centri messaggi deve essere uguale a quella degli operatori italiani E’ probabile che adesso la solita contrapposizione ideologica veda schierarsi compatti i favorevoli alla legge (che saranno sordi ai possibili miglioramenti) e i contrari, con le accuse di discriminazione etnica etc. Nella realtà, la legge in questione andrà poi applicata localmente e il mio timore è che in quel momento si possa scatenare una forma di discriminazione, a fronte di princìpi della legge propsota che mi sembrano, per quello che ne so, condivisibili. Ricordo sempre che l’unico take-away di Sannazzaro è un Kebab gestito da turchi (frequentatissimo dai nostri ragazzi), che sopra il Carefour c’è uno spaccio di materale low-cost gestito da cinesi, che permette a chi non ha il portafoglio pieno di soddisfare alcune necessità e che diversi locali pubblici sono già gestiti da stranieri. L’8 marzo si è celebrata la festa della Donna. Martedì 15 marzo alle ore 21,00 nella sede della Corale Vivaldi in Via Marconi si terrà il primo incontro preparatorio agli spettacoli che sono in programma nel progetto GIS edizione 2011. Si tratta del Gruppo Interesse Scala, una bella iniziativa che la sua Presidente Anna Ghibaudo sta conducendo da alcuni anni, dando la possibilità di preparare e assistere agli spettacoli in uno (se non nel più) bei Teatri del mondo. I carabinieri hanno illustrato nella nostra scuola elementare i valori della legalità e del rispetto delle regole. Ai carabinieri va il massimo rispetto ed un grande plauso perché coltivare certi valori già in tenera età è fondamentale. Un’impresa durissima nell’Italia devastata moralmente dallo stupro a cui i suddetti valori sono sottoposti quotidianamente Ricordo l’interessante incontro di venerdì’ in Biblioreca 18 "Sapere è Salute", progetto per la creazione di un Centro di Prevenzione e Monitoraggio del Rischio Igienico Ambientale. Con tale obiettivo si va ben oltre la semplice indagine epidemiologica che rimane solo un mezzo, un passaggio per arrivare alla realizzazione di una struttura di enorme utilità per la popolazione del territorio ed in perfetto accordo con la realtà produttiva esistente. L’incontro è organizzato dalla Lista civica Aria Nuova. (Vedi la locandina)
Chiudo i commenti sannazzaresi, con una "Lettera aperta ai prossimi candidati a Sindaco e alle liste elettorali (pur non sapendo ancora Voi chi siate)". Il teatrino del “festeggio si-festeggio no”, con il governo che prima decide la ricorrenza festiva e che poi vede sfilarsi alcuni ministri è incredibile, ma è per davvero "molto italiano"…. Per il sottoscritto i "padri dell'Italia", le persone che inserirei nel Pantheon moderno sono i vari De Gasperi, Berlinguer, Falcone, Borsellino, Pertini, Montanelli, Sordi, De Andrè, chi ha sacrificato la vita per la difesa del Paese contro i nazisti o sul Carso, Morricone, Leone, Bearzot, Benigni, Pavarotti, Totò, Gaber, Coppi, Battisti e altri che ora non ricordo. Non metterei mai nessun politico degli ultimi 20-25 anni. Nessuno lo merita nemmeno lontanamente. La parola ai cittadini. Scrivi a : cambiasannazzaro@libero.it In difesa del federalismo Il federalismo non fa più paura, per sdrammatizzare una situazione di tensione e falsi allarmismi creatasi attorno a questo disegno di legge vorremmo precisare quanto segue: La tanto attesa svolta nella riforma fiscale locale premierà i Sindaci più Virtuosi, a discapito di chi ci legge nascosto tra le righe aumenti di tasse locali o qualsiasi altra tassazione. Il famoso extragettito che si verrà a creare a favore delle amministrazioni locali più oculate deriverà dal decreto sul fisco dei Sindaci che offre almeno tre buone promesse. La prima è spuntata in extremis nell’ultima versione rivista del testo, che ha deciso di puntellare le entrate dei sindaci con una compartecipazione all’Iva, invece della vetusta all’Irpef prevista il giorno prima. La novità è importante perché la compartecipazione, una volta a regime la riforma, dovrà avvenire su base territoriale, e sarà fondata sul gettito effettivo riscosso in ogni provincia e, quando saranno disponibili i dati, in ogni comune. Questo impianto è perfettamente in parallelo a quello previsto per le regioni,anche loro destinatarie di una fetta, il 25% dell’ Iva prodotta sul loro territorio e offre un incentivo vero agli amministratori a impegnarsi contro le attività economiche in nero, e contro chi snobba gli scontrini o quant’altro. Ogni euro di Iva in più nel gettito annuo regionale/comunale, infatti, avrà un effetto diretto sulle entrate degli enti territoriali. Si supererà così il paradosso del meccanismo attuale, che in questi anni ha fatto salire l’aliquota di compartecipazione regionale per far quadrare i bilanci, finendo per offrire una sorta di premio all’evasione. L’altra spinta arriverà dai premi per i comuni che parteciperanno alla caccia all’evasore, nascondendosi dietro ad un tecnicismo. Oltre all’aumento della quota di maggior gettito a favore del sindaco dal 33% al 50%, che contribuirà all’amministrazione finanziaria di individuare chi inganna il fisco, il decreto sul federalismo prevede di assegnare il premio ai comuni al momento dell’accertamento dell’evasione e non della riscossione a titolo definitivo. Sembrerà un dettaglio ma è decisivo. Superare le pastoie dei contenziosi con gli evasori in tempi tecnici più brevi per vedersi erogati questi premi, farà si che i sindaci siano più tempestivi ad indossare la veste di censori dell’equità fiscale, negli anni passati abbandonata perché non vedeva frutti nell’immediato ma di sicuro godimento alle amministrazioni a venire. Il kit antievasione si completa infine con l’incrocio delle banche dati. Essi stessi avranno l’accesso alle anagrafi tributarie per controllare l’elenco dei contratti d’affitto, delle utenze luce e gas, delle dichiarazioni dei residenti e degli autonomi che insistono sul territorio con una attività economica. Scovare un affitto in nero a questo punto, sarà solo questione di volontà politica. LISTA BOLOGNESE (Vittorio Airoldi) Sulla bontà del federalismo non ho dubbi. Agli inizi degli anni ’90 rimasi folgorato dagli articoli sul Corriere del professore Tremonti che illustrava le potenzialità del circuito “pago-vedo-voto” , pago le tasse, vedo come vengono spese da chi amministra e scelgo chi votare di conseguenza. Sono federalista convinto e credo che l’Unità d'Italia, se fosse stata fatta a suo tempo seguendo i principi esposti da Carlo Cattaneo e non con invece la guerra di conquista piemontese, avrebbe avuto maggiore fortuna. Detto tutto ciò, faccio 2 brevi considerazioni, una è nel merito, l’altra è nella forma. Nel merito. Il federalismo fiscale a mio avviso dovrebbe venire come step successivo alla ridistribuzione delle competenze. Prima occorre capire chi-fa-cosa tra regioni, stato e comuni (noto con tristezza che le inutili provincie sono ancora previste e questo è già di per sé negativo), ovvero quali competenze devono avere i vari livelli amministrativi. Dopo vengono reindirizzate le risorse, sulla base della separazione fiscale. Poi un dubbio che nessuno mi ha ancora tolto : se io sposto in periferia le tasse, a cosa rinuncia lo Stato centrale ? E quali competenze vengono spostate, per fare in modo che lo Stato centrale costi meno ? Poi c’è la forma e qui la discussione diventa politica. Lo dico molto nettamente : una riforma federalista che nasce palesemente come merce di scambio alla Lega per garantire l’impunità di B., è come far nascere un figlio in condizioni svantaggiate. Io stesso che, ripeto sono federalista convinto, non posso accettare questo pessimo baratto. Detto tutto ciò, ho letto che in altri centri la Lega organizza incontri pubblici per illustrare le caratteristiche salienti di questa riforma. Invito la Lista Bolognese (o la Lega) a organizzare un incontro aperto al pubblico dove sia possibile approfondire la materia, avendone però, almeno parzialmente, un taglio formativo e non meramente politico. |
11 marzo 2011
193 - 150° : Un riparo dal diluvio di retorica
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1 commento:
non mi viene in mente 1 solo politico degno di nota da ricordare negli ultimi anni...
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