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29 gennaio 2010

141 - La difesa delle tradizioni locali. Un esempio concreto



Buona giornata a tutti.
Oggi parliamo di cultura, quella più vicina a noi, quella locale, quella che ci tocca più da vicino che ci impregna l'esistenza anche se noi a volte non ce ne accorgiamo.


Prima di parlare del tema principale proposto questa settimana dal Blog, lasciatemi commentare un'altra telenovela, l'ennesima tanto da farmi pensare che sia diventato di moda in paese prendere un argomento e girarci intorno all'infinito.
Questa volta la telenovela riguarda il Bilancio del comune.
Il Bilancio del comune non è certamente un documento semplice da consultare, anzi, proprio negli ultimi anni c'è chi ha coniato termini quali "creativo" per indicare la molteplicità di interpretazioni che si possono dare ai bilanci, peraltro non solo quelli di enti pubblici.
In ogni caso, vengo al punto.
Da quando si e' insediata la nuova amministrazione uno dei leitmotiv più gettonati in paese e' stato indubbiamente questo "ci sono pochi soldi nelle casse comunali e causa l'impiego massiccio operato dalla precedente giunta si è anche creato un deficit".
In pratica, possibilità di spesa attuale quasi zero.
La gente ne ha parlato e ne parla tutt'ora.
In settimana Pierangelo Fazzini, ex-Vicesindaco con delega al Bilancio (quindi diciamo persona informata sui fatti) ha smentito il fatto che, al termine della sua amministrazione, le finanze comunali fossero in sofferenza. Niente buchi e bilancio in condizioni sane.
Io (come moltissimi cittadini) sinceramente resto basito di fronte a tutto ciò.
Come detto poc'anzi è vero che il bilancio può essere soggetto a diverse interpretazioni e, aggiungo adesso, è sottoposto anche a stringenti vincoli legislativi nazionali, ma qui i cittadini contribuenti (azionisti e proprietari del Comune) devono sapere se esiste un deficit o meno, se ci sono (c'erano) soldi nella cassa o meno.
Ma forse, la domanda che racchiude tutto ciò è una : il Comune aveva la possibilità di impiegare e spendere i soldi o no?Questo Blog è stato usato in passato da tutti i principali esponenti politici sannazzaresi che hanno avuto occasione di dibattere su diversi temi.
Spero che anche questa volta si possa fare chiarezza su questo delicato tema, ospitando i differenti pareri.

E veniamo al tema della settimana.E il videoclip che ho scelto (ancora grazie a Murelli per averlo condiviso in rete) è dell'amico pittore Zanchin, un sannazzarese d'adozione come me.
Suggerisco di vederlo e soprattutto ascoltarlo con attenzione : è uno dei migliori inni al "dialetto" che io abbia mai sentito.

C'era una volta la Lega Lombarda (approfitto per dire che la sezione della Lega di Sannazzaro ha aperto un gruppo in Facebook, al quale mi sono iscritto), quello dello spadone di Alberto da Giussano, quella della difesa delle tradizioni locali, della richiesta di maggiore autonomia per i nostri territori, delle provocazioni certo e delle sparate di Bossi, ma che aveva come base la solidità del territorio di appartenenza.
Poi la Lega si è sempre più estesa ad altre regioni del nord, creando ex-novo l'entità Padania (non sarebbe uno scandalo, se un popolo decide di esistere esiste!).
Poi, secondo me, c'è stato l'abbraccio mortale con i poteri forti rappresentati da Berlusconi.
Vi sarete accorti che da qualche anno la Lega non parla più di nord, di Lombardia, di tradizioni locali, di autonomia.
La Lega si è pericolosamente spostata all'estrema destra e adesso difende l'"italianita" dei prodotti, dell'economia, se la prende con gli stranieri e con l'islam, abbandonando la riscoperta dell'embrione di cultura celtica, che pur esiste a nord del Po nella nostra Lombardia e che ci accomuna molto di più a tante regioni europee che non al resto dello stato italiano.

Questa introduzione "politica" (ma che poi politica non è), mi è utile per arrivare ad un argomento che sono certo farà scaldare i cuori degli amici leghisti sannazzaresi, ma anche di chi, pur non essendo leghista, è "semplicemente" sensibile alla tradizione locale del nostro paese.
La Lomellina è una delle poche realtà dove il dialetto è per molti ancora la prima forma di linguaggio utilizzata abitualmente.
Non è rado trovare ragazzi o comunque adulti in età non avanzata, esprimersi in dialetto.
Certo Sannazzaro è un comune particolare, dove la forte immigrazione dal Veneto e dal Sud prima e dall'estero più recentemente ha fortemente modificato il tessuto sociale locale.
L'immigrazione se ben gestita e se propedeutica alla necessaria "integrazione", per un territorio come il nostro (ma questo vale per tutta l'Italia) è un fenomeno complesso che può essere positivo, perchè permette il mantenimento di alcuni servizi essenziali e genera in ogni caso ricchezza.
Ma proprio per questo, la necessaria integrazione deve essere accompaganta dalla forte difesa delle tradizioni e dei valori che non può fermarsi ai simboli o avere connotazioni solo estetici, ma deve essere presente nel territorio attraverso inizative che coinvolgano indigeni e forestieri.
Ecco perchè penso che la parlata locale, fortunatamente lungi dall'essere scomparsa, è certamente minacciata più che dall'arrivo dei nuovi, forse da una scarsa attenzione dei locali.
Come per tante altre tradizioni (ad es. chi ci ha costretti a togliere i Santi dal calendario del 2009? nessuno, è stato un autogol!), occorre uno scatto di orgoglio e di impegno per la loro difesa.
Non significa "rifiuto" del nuovo, sarebbe un errore.
Il fatto di non accettare il confronto con nuove culture, genera una limitatezza della persona e soprattutto in Lomellina, zona da sempre molto isolata dal resto della regione, può provocare degli scompensi soprattutto alle nuove generazioni che prima o poi con il nuovo devono invece confrontarsi.
Il dialetto quindi, come sintesi di territorio, gente, usi e abitudini.
Il dialetto, in cui vengono ancora oggi citati oggetti, momenti, termini perduti nella notte dei tempi, eppure, grazie alla forma di linguaggio, ancora presenti nell'immaginario collettivo.

Ebbene in paese abbiamo una fortuna .
Ci sono quattro persone, Renato Murelli, Francesca Ceresa, Laura Boccalari e Rosalia Carpani, che dal 1999 stanno portando avanti un consistente progetto, chiamato "Al Nos Dialat".
Ecco l'obiettivo, così come citato nel
sito gestito da Renato Murelli :
"ÅL NOS DIÅLÅT”, che ha come finalità la raccolta e catalogazione di parole, modi di dire, proverbi, conte, canti e racconti della tradizione orale in dialetto sannazzarese".
Il lavoro dei quattro concittadini dovrebbe concludersi entro il 2010 per arrivare alla pubblicazione di un volume con allegato un supporto multimediale finalizzato ad ospitare imamgini, registrazioni audio e navigabile con un'ipertesto.
Questo è un modo concreto di dimostrare l'attaccamento alle nostre tradizioni.
In sintesi, spendiamo meno tempo a lagnarci passivamente per la "minaccia esterna" delle nostre tradizioni e impegniamoci di più per la loro difesa e rivalutazione.
Per chiudere, sempre in tema di tradizioni, sarebbe auspicabile un rilancio delle attività del Teatro Soms che, oltre ad ospitare spettacoli di un certo livello (come in passato), potrebbe ospsitare spazi a disposizione proprio per le rappresentazioni del dialetto sannazzarese e lomellino sull'esempio di quanto già accade in altri centri.


Muretto di viale Italia sistematoRadio Paese mi segnala che il muretto dei giardinetti di viale Italia, semi crollato da maggio, è stato finalmente ripristinato.
Elimino la segnalazione dalla sezione nella colonna a destra.


Sannazzaro e i sannazzaresi. Un rapporto non facileColoro che seguono il Blog da tempo, sanno bene che ho spesso battuto il tasto del pessimismo dei sannazzaresi nei confronti del paese in cui vivono.
Un atteggiamento critico frutto di quello che io da anni chiamo "La Questione sannazzarese", ovvero il problema di abitare in una realtà che non è più un paese propriamente detto, ma che non è ancora nemmeno una città.
Svantaggi della città (smog, indebolimento del tessuto sociale, sicurezza) senza averne i benefici (servizi).
Tutti noi non siamo stati ancora capaci di risolvere la "questione" : quando evolveremo verso una realtà più sviluppata la situazione migliorerà perchè si riequilibrieranno pro e contro.
Non esiste alternativa a questo, è un percorso obbligato.
E non finirò mai di ripetere che se c'è una colpa dei politi locali (ma probabilmente anche dei cittadini) è quella di aver puntato sempre e solo sulla raffineria, intendeno ENI come punto di arrivo e non di partenza.
Penso che la natura critica del sannazzaerese medio abbia origine quindi da questa situazione.
Tuttavia sono vere anche altre due cose.
1) La stima che i cittadini hanno del proprio paese è superiore a quella percepita e la rilevazione che il Blog fece un anno fa lo testimonia.
I cittadini tutto sommato stimavano gli abitanti, stimavano molto le associazioni, avevano poca fiducia nei servizi comunali e bocciavano la classe politica locale.
Politica e comune a parte, il paese ne uscì non male e comunque meglio di quanto io stesso pensassi.
2) La seconda cosa è che parlando con alcune persone e ragionando con loro sulla realtà sannazzarese, ci si rende conto che il pessimismo è per lo più generico, figlio del preconcetto che aleggia ogni volta che si parla di Sannazzaro.
Quando infatti si focalizza il commento su alcuni specifi aspetti della vita locale, accanto ai noti problemi mai affrontati e tanto meno risolti (prodotto della complicità tra politici inadatti e cittadini disinteressati), ecco affiorare le positività di Sannazzaro.
Le associazioni, come dicevamo, pur con tutti i loro limiti e il loro operare forse poco coordinato tra di loro, rappresentano comunque il meglio che il paese offre ed alcune realtà di volontariato sono davvero delle eccellenze di cui andare fieri.
Anche una certa dinamicità nel commercio locale è un indicatore importante della salute del paese, così come le iniziative culturali che nel corso degli anni si sono succedute con un buon ritmo.
Senza dimenticare che se a Sannazzaro si arriva per lavorare, è evidente che il paese offre le opportunità di poterlo fare.
A Sannazzaro non c'è molto, è vero, ma se si guarda i comuni limitrofi c'è molto meno.
E allora ecco l'opportunità che deve essere supportata dall'ambizione che i sannazzaresi devono avere, diventare il centro di aggregazione per l'intera bassa Lomellina.
In sostanza serve d parte di tutti una maggiore consapevolezza (ed obiettività) del posto in cui si vive, unitamente ad un maggiore impegno di ogni cittadino nel sociale e comunque nel rispetto del paese in cui si vive.Non è davvero una cosa impossibile.
Il servizio di pulizia deve estendersi all'intero paese.Non so voi, ma a volte ho la sensazione che in alcune vie e zone, gli addetti al servizio di pulizia non passino mai.
Cito due casi : il vicolo che dal Quartiere scende in via Fornaci e la pista ciclabile di via Voghera.
Nel primo caso, carte e cocci di vetro giacciono a terra e la loro quantità terstimonia la scarsa frequenza con cui chi deve pulire si "avventura" da quelle parti.
Nel secondo caso, la Pista ciclabile di via Voghera, è davvero un peccato che una nuova infrastruttura non sia mantenuta degnamente (peraltro lo spazio della pista consentirebbe l'mpiego della spazzatrice automatica).

Centro di Aggregazione Giovanile : i pessimisti avevano torto.
Parto da un fatto negativo per commentare la vittoria di una scomessa.
Qualche ragazzo che frequenta il CAG, ospitato nella bella struttura di via Marconi, ha inserito un petardo all'interno dell'impianto di riscaldamento.
Fosse stato mio figlio, sarebbe stato meglio per lui girare lontano da casa per qualche giorno.
Benissimo hanno fatto quindi l'assessore Bellini e la cooperativa che ha in gestione il Centro ad imporre la chiusura dello spazio risevato ai giovani per due giorni.
Si spera che il pirla sia scoperto e sanzionato (magari anche dai suoi genitori).
Ma al di là dell'episodio, credo che la frequenza dei locali riscontrabile quotidianamente sia la prova che la scommessa allora lanciata dalla precedente amministrazione comunale per il momento sia stata vinta.
Riporto cosa scrissi nel blog un anno e mezzo fa in occasione dell'inaugurazione del Centro.
Sintetizzando dicevo che il CAG poteva sperare di funzionare se si basava su due pre-requisiti :
1) "Non solo Bar", cioè luogo dove oltre all'attività tipica del locale pubblico si possono avviare iniziative complementari (ludiche ed educative)
2) "Gestione rigorosa e regolamentata" ovvero, riducendo all'osso, il principio del presidio e del chi-sbaglia-paga.
Credo che l'estensione delle attività (i locali sono dotati di collegamenti a internet, di sale prove etc..) e la ottima gestione affidata alla Cooperativa Marta, abbiano sinora permesso al CAG di dare ai nostri giovani un buon servizio.
Penso che sia dovere della politica cercare di garantire ai nostri giovani luoghi e iniziative alternative alla strada e al "fancazzismo", purtroppo spesso anticamera, quando va bene, del vandalismo.
Ci sono i bar, certo.
Ma questi sono luoghi complementari, non possono certo risolvere il problema dei luoghi di ritrovo per i govani.
E non si può nemmeno pensare nel 2010 di dare l'incarico a dei volontari per la gestione dell'iniziativa.
E quindi, bene fece l'amministrazione di allora (e bene fa quella attuale) a spendere i quattrini pubblici nel mantenimento dell'infrastruttura di via Marconi e nel servizio di gestione del CAG.
Quindi, al di là del solito e sinceramente insopportabile pessimismo che accompagnò l'apertura del CAG nel settembre del 2008, hanno avuto ragione coloro (come il sottoscritto) che appoggiarono l'iniziativa.

Stop al master post-universitario ?Non ho conferme, ma se fosse così andrebbe iscritta tra le bad news, le cattive notizie.
Sembra che il costo di Master Post Universitario, che da alcuni anni veniva svolto al pianto terra del Centro Polifunzionale Mattei (corso che vedeva coinvolti Comune, Università di Pavia e ENI), quest'anno non si terrà.
Personalmente ho sempre detto che anche questa attvità era importante per il rilancio di Sannazzaro e della sua immagine.
Un corso continuativo avrebbe permesso al territorio di disporre di un punto di riferimento noto e conosciuto, da cui magari partire per altre iniziative.
Non conosco la causa del probabile stop.
Ma certo è una bad new!

Attività della Polizia Locale.Sono state rese note, attraverso i numeri, le attività espletate dalla Polizia Locale nel 2009.
Al di là delle cifre, volevo evidenziare due cose
1) Non sono certo che i cittadini abbiano la percezione di una presenza sufficiente sul territorio dei nostri vigili.
Questo Blog ha più volte testimoniato (anche con immagini) situazioni di parcheggi abusivi in pieno centro e in peino giorno
Diciamo quindi che, partendo dai dati del 2009, esiste un'ampia zona di miglioramento
2) Il Comandante dlla Polizia Locale ha incluso nelle attività anche quelle inerenti al disbrigo delle pratiche burocratiche.
Spero che nella ottimizzazione dei servzi comunali ci sia spazio per ipotizzare l'impiego di personale non in divisa per lo svolgimento di tali attività.
Ne beneficeremmo tutti.

Cinquantenario di fondazione del Circolo ACLI Mons. Anglese.Il Circolo Acli-Mons. Pietro Anglese e la Parrocchia organizzano presso la Biblioteca Civica il giorno venerdì 5 febbraio, alle ore 21.00, un incontro dal titolo "L'eredità del messaggio evangelisco di don Mazzonari".
Il meeting è organizzato nell'ambito del 50° anniversario della fondazione del Circolo Acli si Sannazzaro.
Dati Arpa non aggiornati. Immagnatevi con il nucleare....Mentre si parla della "neve artificiale" prodotto da ENI (le mie 5 domande so che sono state esaminate in Comune e sono fiducioso di un riscontro), noto che da una settimana sul sito Arpa sono spariti i dati degli inquinanti rilevati dalle centraline dalla nostra zona e gestite dallo stesso ente regionale.
Ho inviato una e-mal all'Arpa di Pavia.
Risposte ? Secondo Voi ?
Ecco, giusto per capire con questa efficienza immaginatevi il monitoraggio sulle Centrali Nucleari (occhio perchè il Presidente della Regione Formigoni sembra disposto ad attivarne qualcuna anche da noi.

I dinosauri esistono ancora. Sono i cacciatori.
Nei giorni scorsi, sotto le pressanti lobby dei cacciatori, il Senato ha approvato una modifica alla legge sulla caccia che, di fatto, conferma i limiti di 5 mesi della stagione venatoria, ma solo per alcuni mammiferi e concede alle Regioni la possibilità di estendere il periodo per tutti gli altri animali.
Insomma, invece di ridurre la possibilità di cacciare si rischia di estenderla.
Il Ministro Prestigiacomo (scopriamo che esiste un ministo dell'ambiente...) ha protestato perchè il testo della legge approvato non era quello concordato.
Forse anche i senatori si erano dimenticati dell'esistenza del ministero per l'ambiente.
L'abolizione della caccia, una paratica ormai non più accettabile in un pase come l'Italia del 2010, era già stata posta a referenum popolare (non proprio con la domanda secca "caccia si o caccia no" ma, per la legge costituzionale che impone solo il referenedum abrogativo, si chiese ai cittadfini di cancellare alcune norme).
In ogni caso la stragrande maggioranza dei votanti scelse l'abolizione di alcune norme e quindi limitare la caccia, ma la maggioranza dei cittadini non si recò alle urne e il referendum venne dichiarato nullo.
Quello che ci si chiede, come si diceva, è il senso di questo non-sport nel 2010 in generale e in particolare da noi.
Recentemente qualcuno, proprio sul Blog, si lamentò degli spari provenientri dalle campagne vicino alle case e l'attuale maggioranza fra i suoi primi atti emanò un provvedimento per salvsguardare, appunto, i territori attigui al centro abitato della Costa.
Adesso tutti coloro che girando per le campagne a piedi o in bici, dovessero sentire colpi di doppietta, sa che il Senato (voto a foavore del centro-destra e contrario del centro-sinistra) ha votato, non solo per non restringere la caccia, ma creando le condizioni per estenderla.
In attesa che nel voto alla Camera qualcuno si ravveda, qualcuno forse dovrebbe informare i cacciatori che il mondo è cambiato, che, volendo, la selvaggina può essere acquistata e che per il piacere di sparare, ci sono i poligoni.
La gente non ha più necessità di approvigionarsi del cibo con le proprie mani.
Insomma il mondo cambia e i dinosauri si sono estinti.
Una volta, discutendo in un bar si Sannazzaro con un cacciatore, lui mi disse "che io non capivo il piacere di vestirsi, di anadare in campagna alle 5 di mattina, con il cane che fiuta etc...".
Gli risposi che poteva fare esattamente tutto quello che faceva, portarsi dietro anche il fucile, ma senza fare "boom".
Non mi sembra però di ricordare che il dinosauro avesse ben capito

La Giornata della Memoria dimenticata dall'Amministrazione."Caro Elvio,
mi sorprendi.
Anche tu, solitamente attento a tutto ciò che succede nel nostro paese, ti sei dimenticato del "GIORNO DELLA MEMORIA". così come se ne è dimenticata l'Amminitrazione comunale.
Il Sindaco non può certamente farsi carico di tutto ma la Giunta e il folto gruppo di comari che consumano la suola delle scarpe su e giù dalle scale di Palazzo Pollone "non brillano certo in iniziativa".
Ti allego il manifesto de circolo Partito Democratico di Sannazzaro: è il nostro piccolo contributo alla memoria di quei tragici fatti.
Ciao
Graziella Invernizzi
"

"Sono molto deluso che in questi giorni non sia stato fatto niente dall'amministrazione
in ricordo sulla Shoah, a mio avviso sarebbe opportuno un appunto su cio'
nel tuo prossimo articolo sul blog,
grazie ciao
Rodolfo Marinelli."

Graziella Invernizzi (bentornata sul Blog) e Rodolfo Marinelli mi scrivono sulla mancata celebrazione della ricorrenza della "Giornata della Memoria". Sono due messaggi che rappresentanto l'opinione di altri cittadini che mi hanno fatto presente la cosa a voce.
Certo che è molto curioso.
In passato mi hanno criticato perchè Cambia Sannazzaro avrebbe dovuto parlare solo del nostro paese.
Adesso Graziella Invernizzi mi fa presente la dimenticanza della ricorrenza del "Giorno della Memoria".
Bene, il Blog (come cito anche nella descrizione) è al servizio della comunità per permettere le relazioni tra i cittadini e far girare le idee e le opinioni.
Proprio come avete fatto adesso.
Il fatto che io dia spazio a messaggi come questi mi sembra già un modo di celebrare la ricorrenza.
E dirò di più.
Mi sarebbe piaciuto celebrarla commentando ex-post, come feci l'anno scorso.
Ma non posso commentare nulla perchè nulla si è celebrato.
Non ho remore nel dire che la mancanza della celebrazione è stato un passo falso da parte dell'Amministrazione comunale, giustificabile solo parzialmente con il fatto che sono "nuovi" e che il Sindaco non è ancora compeltamente operativo.
Mi dispiace che l'Assessore alla Cultura non abbia trovato il tempo di organizzare il ricordo.
Spero che l'anno prossimo chi governa trovi tempo e modo di celebrare la giornata.
Cosa poi personalmente penso sull'Olocausto è presto detto, è un argomento che mi permetto di dire conosco bene, perchè mi sono documentato e ho approfondito con la visita al campo di Dachau (il primo campo di concentramento aperto nel 1933 dai nazisti).
In Italia abbiamo la fortuna di non aver mai visto applicato il socialismo reale, che ricordo prevedeva nella sua genesi la dittatura del proletariato.
Il comunismo, probabilmente più ancora del nazismo, aveva come obiettivo l'eliminazione del pensiero diverso da quello di regime.
Si parla i 100 milioni le vittime del comunismo nel mondo.
E' la stima che ha fatto anche Sergio Romano, storico italiano e giornalista.
Chi ha letto Solgenitsin (Arcipelago Gulag e Una giornata di Ivan Denisovic) ha ben capito cosa voleva dire vivere in Unione Sovietica in quei decenni.
Arcipelago Gulag è un trionfo di "fiumane", di classe, di etnie, di oppositori del regime staliniano inviati a "soggiornare" e morire in Siberia.
La persona, nell'ideologia comunista, è una rotella di un ingranaggio chiamato Stato, una rondella come tante, tutte uguali.
In Urss, in Cambogia, in Cina e altrove questa era la situazione.
Polpot e i Kmer rossi cambogiani hanno dimezzato la popolazine del loro Paese eliminando sistematicamente intellettuali e forzando la Cambogia verso una realtà fatta solo di contadini.
La ratio e la persona perdono di valore in questo ambito.
Ma il Nazismo ha messo in pratica qualcosa che non si era mai visto prima.
Io credo che mai nella storia si sia verificato un fenomeno simile di sterminio pianificato a tavolino e organizzato nei minimi dettagli.
Hitler ha fatto quello che ha fatto nel cuore dell'Europa, nel centro della civiltà mondiale.
E la meccanizzazione della morte messa in pratica dai nazisti non ha confronto.
William Shirer, storico americano, cita il fatto che ancora nel 1944, con il fronte occidentale aperto in Normandia e l'orientale sempre più vicino, i treni dei deportati nei lager tedeschi avevano la precedenza sui convogli delle trupper di soldati.
L'Olocausto, l'eliminazione della razza inferiore pianificata e pepetrata con priorità assoluta su tutto, persino sulla stessa sopravvivenza del Terzo Reich.
Del resto la "soluzione finale" al probema degli ebrei è solo l'ultima fase, attuata dal gennaio del 1942, di un percorso che è iniziato prima con l'eliminazione territoriale progettando la deportazione di massa in paesi come il Madagascar e ripiegando poi sui ghetti, proseguendo con l'eliminazione legale, per cui solo per il fatto di essere ebreo si era un fuorilegge e per arrivare poi, appunto, alla "soluzione finale".
L'efficentamento della morte arrivò a studiare forme meno costose per eliminare il maggior numero di persone possibili.
Gli einsazkommando, mandati nel '39 in Polonia a seguito della Wermacht, rastrellarono (con il contributo della popolazione locale!!) gli ebrei e li fucilarono sul posto.
Ma era troppo costoso.
Attrezzarono camion con scarichi all'interno, ma ce ne volevano troppi.
Il gas di scarico fu sostituito dal "zyclon b", ma era ancora insufficiente per arrivare a un buon risultato.
Ecco il passaggio successivo: le camere a gas e quindi i campi di concentramento.
Io ho visto a Dachau le baracche, il forno crematorio, le copie dei registri "contabili" con gli arrivi e le eliminazioni.
Tutti si ricordano di Auschwitz-Birkenau.
Ma c'erano posti, se è possibile, ben peggiori, i cui nomi mettono ancora i brividi solo a leggerli : Treblinka, Bergen-Belsen, Sobibor.
A differenza di Auschwitz, che era comunque anche un campo di lavoro, in questi siti i deportati arrivavano sui treni-merci, venivano scaricati e tranne una piccolissima parte destinata al mantenimento del campo, tutti gli altri venivano immediatamente gasati e cremati.
Una sorta di catena di montaggio della mortale su scala gigantesca.
Libri come "Se questo è un uomo", di Primo Levi (morto suicida 30 anni dopo la liberazione!!) dovrebbero essere prescritti nei testi scolastici e alcune pagine andrebbero lette in pubblico.
Ecco perchè, una volta ch mi sono documentato, considero il nazismo il male assoluto, l'incubo della mostruosità umana che arriva dalla negazione della ragione.
La giornata della memoria ha un senso proprio per questo.
Se poi ci fosse qualche politico che proponesse di estendere a tutti i genocidi e gli orrori dell'umanità la celebrazione io sarei favorevole.
Infine, riporto un commento dal Blog di Beppe Severgnini.
"...Anna Frank va letta, e riletta, e letta ancora, perché indimenticabile: parla da ragazza ai ragazzi.
E i ragazzi sono i veri destinatari del Giorno della Memoria. Non mi spaventa la superficialità di qualche adulto; mi spaventa l'ignoranza di tanti giovani.
C'è un solo modo di assicurarsi che l'umanità non finisca mai più in quel gorgo: ricordare.
E' una vecchia frase, lo so, ma mi piace ripeterla oggi: chi non conosce la storia rischia di riviverla.
E tutti noi - senza differenze di religione, etnia, colore politico - certe cose non vogliamo riviverle più, fino alla alla fine dei tempi
."

Chiudo, dicendo che l'ultima cosa da fare in circostanze simili è ridurre irresponsabilmente la celebrazione dell'evento al dibattito tra comari di destra-e-sinistra.
E voglio credere che se oggi non si è celebrata la Giornata della Memoria, è stato "solo" per un problema si inesperienza da parte dell'Amministrazione.
Me lo auguro davvero.
Un successo "Camminiamo con Fido"La scommessa dei nuovi "Gruppi di Cammino", l'iniziativa avviata dal Gruppo Podistico Avisaido e dal Comune, di invitare amici a 4 zampe e loro padroni ad una escursione per la campagna lomellina è stata vinta.
130 il numero dei partecipanti che da Sannazzaro (80) e da Balossa (50) hanno camminato fino al punto di ritrovo al nuovo punto vendita"Non solo Carni di Matteo Arianna", esercizio perltro convenzionato con la sezione Avis di Sannazzaro.
Alcune persone sono arrivate da Cergango, San Giorgio e Gravellona e tutti insieme hano poi beneficiato del ristoro con salamelle e dolci, nonchè diprelibate crocchette per i tanti Fido presenti.
E visto che il G.P. Avisaido non si concede mai una tregua, ecco che già
domenica 31 gennaio si terrà una delle manifestazioni storiche della provincia : "La Marcia della merla".Info sul
sito del G.P.
Incarichi esterni 2008. Sannazzaro è adempiente alla normativa.Ci siamo spesso lamentati a Sannazzaro sulla trasparenza, anche relativamente alle attività comunali.
E' corretto adesso dire che il nostro Comune è in linea con la direttiva del Ministro Brunetta che impone alle amministrazioni pubbliche la comunicazione degli incarichi conferiti all'esterno (le spese per le consulenze etc..)
Invece sono moltissimi i comuni di cui un centinaio, solo nella provincia di Pavia, che non hanno rispettato l'obbligo per l'anno 2008.
Scaldasole, Belgioso, Borgarello, Breme, Borgo S, Siro, Casei G., Cornale, Ferrera, Galliavola, Landriano, Lomello, Mezzana Bigli, Parona, Sartirana, Valeggio, Sommo, Suardi e tanti altri....
Adempienti anche la Regione Lombardia e tutte le provincie lombarde (tranne Lodi).

Prostitute in ritirata ?Da via Voghera e zone limitrofe segnalano che il fenomeno delle "escort da strada" è in diminuizione.
Sarà l'ordinanza del Sindaco, sarà qualche passaggio in più dei carabinieri, fatto sta che di minigonne ai lati della strada se ne vedono molte di meno.
La sensazione è che anche il Generale ci abbia dato una mano, il Generale Freddo.
L'arrivo della primavera ci dirà la verità sul fenomno del sesso a pagamento, che, in ogni caso, è evidentemente comunque destinato anon scomparire ma solo a trasferirsi al chiuso di qualche appartamento o privè.